Cosa c'è dentro i file segreti che hanno incastrato Fabrizio Corona
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Direttore: Alessandro Plateroti

Cosa contengono i file segreti che hanno incastrato Fabrizio Corona

Fabrizio Corona

Un carabiniere ed un politico avrebbero cercato di vendere all’ex re dei paparazzi alcuni file riservati su Messina Denaro.

Fabrizio Corona è di nuovo nei guai e questa volta c’entra il boss Messina Denaro. Un carabiniere ed un consigliere comunale di Mazara del Vallo, comune siciliano poco lontano da Trapani, avrebbe infatti tentato di vendere all’ex re dei paparazzi alcuni file riservati sulla cattura del super-latitante.

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Per i due “commercianti” sono stati disposti gli arresti domiciliari. Luigi Pirollo, membro dell’Arma, è stato accusato di accesso abusivo al sistema informatico e violazione del segreto d’ufficio mentre Giorgio Randazzo, il suo complice, di ricettazione. Per lo stesso reato è indagato anche Corona: gli inquirenti hanno già perquisito la sua casa a Milano.

Fabrizio Corona

La forza delle intercettazioni

Ad incastrare Fabrizio Corona sarebbero state alcune intercettazioni. L’ex re dei paparazzi era in possesso di una serie di audio di chat tra il boss ed alcune pazienti che Denaro aveva conosciuto in clinica, durante la sua chemioterapia, quando sfruttava la falsa identità di Andrea Bonafede.

Corona, verso il 2 maggio scorso, aveva fatto riferimento durante una telefonata ad uno “scoop pazzesco” in possesso di un consigliere comunale, Giorgio Randazzo, grazie al lavoro di alcuni carabinieri che, dopo aver perquisito i covi di Cosa Nostra, volevano vendere le loro scoperte.

Cosa c’è dentro i file?

Il contenuto dei documenti per cui Fabrizio Corona era in trattativa è scottante: alcuni dei file riportavano informazioni non ancora divulgate alla stessa Procura di Palermo. Si parla anche di un possibile intralcio alle indagini visto che la chiavetta elencava anche il piano, studiato dagli agenti lo scorso 16 gennaio – giorno della cattura del super latitante -, per le successive operazioni degli inquirenti.

I file contenevano persino l’intera agenda telefonica di Andrea Bonafede, geometra che ha prestato la propria identità al boss mafioso, ed i documenti appartenenti a Messina Denaro successivamente scannerizzati dalle forze dell’ordine.

Altro elemento importante sono le confidenze fatte dal latitante ad una sua presunta amante e poi riportate ai carabinieri, a cui vanno sommati i segreti rivelati da un ex pentito ed i verbali delle testimonianze raccolte nel comune in cui il capo di Cosa Nostra si nascondeva alla luce del sole.

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ultimo aggiornamento: 20 Luglio 2023 15:07

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